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Slow Fashion e i brand eco sostenibili di moda

Ultimo appuntamento dedicato alla moda sostenibile e andiamo a parlare dello slow fashion e dei brand eco sostenibili del mondo.

Come anticipato negli articoli precedenti, il settore moda sta cercando di apportare modifiche al suo processo produttivo e sempre più si cerca di tornare ad una concezione Slow del sistema moda.

Negli ultimi decenni si è assistito all’avvento di quello che viene chiamato Fast Fashion, quella parte di settore che realizza fino a 50 micro collezioni l’anno, incentivando il consumatore all’acquisto facile e ad alimentare la moda Usa e getta

Ovviamente questa massiccia produzione ha un impatto decisamente devastante sia per la società che per l’ambiente, visto che all’anno vengono bruciati ben 12 tonnellate di capi invenduti!

Perchè si vuol tornare ad una concezione più Slow?

 

slow fashion

COME NASCE LO SLOW FASHION

Lo Slow Fashion è comparto della moda che considera i processi e le risorse necessarie per la realizzazione dell’abbigliamento, ponendo molta attenzione alla sostenibilità.

Il termine, che prende spunto dal movimento Slow Food, venne coniato nel 2007 da Kate Fletcher del Centre of Sustainable Fashion, che vide la necessità di rallentare il ritmo nel settore moda.

 

Prima della rivoluzione industriale, i capi di abbigliamento venivano confezionati da artigiani locali, garantendo così al cliente un capo realizzato con tessuti di qualità e che potesse durare il più a lungo possibile.

La moderna Slow Fashion ha voluto ripristinare questa mentalità, incoraggiando ad acquistare meno ma capi di qualità superiore, realizzati con processi sostenibili per l’ambiente e per i lavoratori. Andando a celebrare, perchè no, la sapiente abilità degli artigiani.

 

Anche se può sembrare che tale movimento si sia sviluppato facilmente, in realtà c’è ancora molto da fare!

Per supportare veramente lo Slow Fashion, bisogna entrare a far parte di quel gruppo di persone che vanno oltre il “fascino” del grande giro d’affari del Fast Fashion. Solo così si può mantenere la consapevolezza di ciò che un marchio rappresenta davvero, ponendo l’attenzione sulla qualità e non sulla quantità.

Non è un caso se il motto dello Slow Fashion è “Less is More” – Meno è più!

 

 

slow fashion

I 5 PRINCIPI DELLO SLOW FASHION

Introdotta la definizione di Slow Fashion, andiamo a vedere più da vicino i 5 principi su cui si basa questo movimento.

 

QUALITÁ
optare per materiali di prima scelta, riciclati, naturali ed ecologici. La qualità dei materiali permette di aumentare il ciclo di vita dell’indumento stesso: in questo modo si riduce lo scarto che alimenta le discariche.

ESTETICA
il design deve essere senza tempo per durare a lungo, insomma pezzi evergreen che vanno oltre le mode passeggere.

VALORE
maggiore valore in termini di prezzo si dà al capo, maggiore sarà il valore dato al consumatore. In questo caso, si incoraggia a comprare meno ma di qualità!

FILIERA
trasparenza totale su tutto il processo produttivo, ogni passo deve essere rintracciabile ed eticamente ineccepibile. Scegliere capi artigianali e prodotti localmente, come i capi a marchio Made in Italy.

CONSAPEVOLEZZA
comprare meglio e meno ma soprattutto leggere attentamente l’etichetta.

 

Tenendo bene a mente questi principi, tutti noi possiamo dare il nostro contributo. Alla base di tutto, deve esserci un consumatore consapevole, altrimenti il cambiamento non potrà avvenire.

Scegliere capi di qualità, realizzati con fibre biodegradabili e naturali, significa fare anche un bel gesto per la nostra persona. Potete riciclare i vestiti e accessori che non si usano, dando loro una nuova vita e una nuova veste. Essere consapevoli aiuta ad andare oltre il concetto “è alla moda!”.

 

I BRAND ECOSOSTENIBILI

Per rimanere in tema “essere alla moda” andiamo a scoprire chi sono i brand nati sotto il segno della sostenibilità.

 

Stella McCcartney

Non si può parlare di sostenibilità senza nominare Stella Mccartney. Figlia d’arte e vegetariana da sempre, la McCartney lancia il suo brand nel 2011 con l’intento di offrire al pubblico capi alla moda ma prodotti senza derivati animali. Lo shaggy deer, materiale sostenibile simile al camoscio, ne è un esempio: come tutta la linea di capi di abbigliamento e di accessori realizzati con fibre naturali o sintetiche. 

Portavoce attiva della moda sostenibile, la stilista ha realizzato anche una piattaforma che permette a chiunque di rimanere aggiornato sulle attività sostenibili della sua azienda. Oltre a voler risvegliare le coscienze di intere generazioni, la piattaforma realizzata da Stella McCartney è impegnata in una raccolta fondi destinata alla classe politica impegnata in questo campo, volta ad incrementare leggi e sensibilizzare i consumatori e le aziende.

Non solo, l’obiettivo è anche quello di promuovere i cambiamenti e le innovazioni che avvengono nel settore dei materiali e della loro lavorazione, fino ad arrivare al punto fondamentale di tutto il comparto eco-fashion: educare i futuri designer a prediligere solo attività ecosostenibili.

 

Veja

Brand francese fondato nel 2004, Veja lavora con piccoli produttori del Brasile. Le loro scarpe vengono realizzate con un eco-pelle vegetale, rete impermeabile per le suole derivata dalle bottiglie di plastica riciclate; cotone biologico e caucciù naturale. Se considerate che Veja si batte per il rispetto dell’ambiente e dei diritti umani, avete creato un brand sostenibile al 100% .

 

Quagga

Azienda italiana emblema dell’eco-fashion, nasce nel 2010 dal lavoro di un gruppo di progettisti.  Al centro della loro attività vi è il rispetto per l’ambiente, per le persone e per le relazioni umane.

Il punto forza delle loro collezioni sta nei materiali utilizzati: fibre 100% riciclate e prive di sostanze chimiche o nocive, a totale vantaggio della salute del consumatore.

 

Ecodream

Azienda italiana con sede a Mugello (FI), la sua filosofia è di creare oggetti con quel che è stato già prodotto, in modo da non consumare ulteriori risorse: contribuire alla sostenibilità azzerando lo spreco e l’inquinamento ambientale. Motivo per cui i materiali usati per lo loro collezioni, provengono dagli scarti delle produzioni industriali, artigianali e dalle concerie. Per un prodotto unico, impossibile da replicare ma soprattutto 100% sostenibile e Made in Italy!

 

Mara Hoffmann

La stilista fonda il suo brand nel 2000 dopo essersi diplomata alla Parsons School of Design di New York. Il brand è uno dei big del settore eco-fashion: materiali green e processo di produzione nel rispetto dell’ambiente. Punto di forza la sua collezione beachwear nature friendly realizzata in econyl – materiale brevettato in nylon rigenerato.

 

Questi sono solo alcuni dei brand ecosostenibili conosciuti nel mondo della moda, ma è solo l’inizio. Perchè anche Salvatore Ferragamo, Fendi, Vivienne Westwood, Gucci, solo per citarne alcuni, hanno intrapreso nuove strade che li porta verso una moda sostenibile. Non ci resta quindi che aspettare le prossime collezioni!

Io vi do appuntamento al prossimo articolo e nel mentre vi aspetto nello shop per i vostri acquisti consapevoli.

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