Tradizioni di Natale nel mondo: la top 5 delle più bizzarre
É quel periodo dell’anno in cui tutto assume un bagliore magico, in cui qualsiasi cosa ti regala un sorriso e dove l’inverno sembra più accogliente e caldo! É la magia del Natale che si diffonde per le strade della città e nelle nostre case, è il periodo dell’anno che tutti amiamo.
L’albero di Natale e il presepe. Panettoni, pandori e torroni sulle nostre tavole, la letterina a Babbo Natale. Il giorno di Santa Lucia, la cena della vigilia con le sue tante portate; i regali sotto l’albero da scartare e il pranzo di Natale. Tutte tradizioni di Natale che ci fanno tornare ogni anno bambini e che custodiamo gelosamente.
Ma vi siete chiesti quali sono invece le tradizioni di Natale degli altri paesi nel mondo?
Ho fatto una ricerca e ne ho trovate alcune che sono veramente bizzarre e sono entrate di default nella top 5 del Natale. Scopriamole insieme!
TRADIZIONI DI NATALE IN EUROPA
KRAMPUS, IL DIAVOLO DEL NATALE
La prima tradizione è quella del Krampus, celebrata in paesi come Austria, Germania meridionale, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria e in alcune parti della Croazia, del Trentino Alto Adige e del friuli-Venezia Giulia.
I Krampus sono demoni dalle sembianze mostruose e animalesche, un pò scatenati e molto inquietanti, che si aggirano per le strade della città alla ricerca dei bambini “cattivi”.
La leggenda narra che nei periodi di carestia i giovani dei pauesi di montagna si travestivano con pellicce e maschere. Irriconosbili, andavano in giro per i villaggi vicini a terrorizzare e derubare delle provviste per la stagione invernale. Nel gruppo si era nascosto il diavolo in persona, che venne però smascherato per le sue zampe a forma di zoccolo di capra. Chiamarono il Vescovo Nicola per esorcizzare la figura demoniaca e liberati dal diavolo, i giovani travestiti da demoni cominciarono a sfilare lungo le strade dei paesi, non più per rubare, ma per punire i cattivi, accompagnati dalla figura del Vescovo che aveva sconfitto il male.
Dalla leggenda alla realtà dei giorni nostri, nei paesi del nord, all’inizio di dicembre, la sfilata è un evento da non perdere. Di solito intorno al 5 dicembre non sarà molto difficile incontrare i Krampus per le vie dei paesi, che vagano provocando rumori ottenuti da campanacci o corni.
Piccola curiosità di questa tradizione: a travestirsi sono solo gli uomini e scapoli; chi si sposa in automatico esce fuori dal gruppo. Nessuno sa chi effettivamente ne fa parte e se ti capita di incontrarne uno, non bisogna mai tentare di smascherarlo. Esiste anche la Krampa, cioè la versione femminile, ma sono sempre uomini travestiti da donna. Perciò mi dispiace, in questo caso non esiste la parità dei sessi e non possiamo aspirare ad un carriera in questo campo.
Vi invito a cercare su youtube le sfilate dei Krampus degli anni passati e trovate anche il calendario delle date 2019, qualora vi venisse la malsana idea di partecipare all’evento come spettatori.
GLI JÓLASVEINAR D’ISLANDA
Passiamo ora in Islanda dove ci aspettano gli Jólasveinar. Loro sono 13 elfi che dal 12 dicembre, vigilia di Santa Lucia, fino al 24 dicembre scendono dalle montagne una alla volta per fare gli scherzi agli islandesi.
Tradizione vuole che i bambini lascino sul davanzale di casa le scarpe fino al 25 dicembre, nella speranza che gli elfi del Natale portino loro dei doni. Non vi fate ingannare però da quanto appena detto, perché gli elfi in questione non sono carini e coccolosi, o almeno non alle origini.
Leggenda vuole che discendono dai due peggiori elfi d’Islanda, Grýla e Leppalúði, elfi che andavano a caccia dei bambini cattivi. Le loro storie erano talmente mostruose, che venivano utilizzate dai genitori per spaventare i bambini, che a loro volta erano spaventati a tal punto da costringere il governo islandese, nel ‘700, a vietare ai genitori di raccontare le storie a scopo intimidatorio.
Così nel corso degli anni queste figure vennero addolcite e diventarono elfi che non passavano solo per fare scherzi, ma anche per portare doni ai bambini buoni.
Ma conosciamo da vicino questi tredici simpatici elfi.
Il primo ad arrivare è Stekkjastaur, un elfo goffo per via delle sue gambe di legno che si diverte a dare il tormento alle pecore nelle stalle. Il secondo elfo è Giljagaur che di nascosto va nelle stalle per mangiare la schiuma di latte; mentre il terzo è Stúfur che ruba le pentole per leccare l’unto sul fondo.
Il quarto a scendere è Þvörusleikir che va alla ricerca dei cucchiai di legno usati per cucinare per leccarli. Poi è la volta di Pottaskefill, il leccapentole e di Askasleikir che si nasconde sotto i letti in attesa che qualcuno butti a terra l’askur (un tipo di scodella) da rubare.
Il settimo della lista è Hurðaskellir che ama sbattere le porte (soprattutto di notte) e gridare per spaventare le persone. Poi c’è Skyrgámur che va alla ricerca dello skyr, un latticino islandese. Per passare a Bjúgnakrækir che si nasconde sotto le travi di legno per rubare le salsicce appese che dovranno poi essere affumicate.
Gluggagægir spia dalle finestre delle case per scegliere qualcosa da rubare. Gáttaþefur usa il suo speciale olfatto per trovare il laufabrauð, un tradizionale dolce natalizio islandese e Ketkrókur usa il suo uncino per rubare la carne. Infine Kertasníkir segue i bambini per rubare loro le candele fatte di lardo, tipiche del periodo natalizio.
Elfi che, uno al giorno, scendono dalle montagne e restano in città per 13 giorni; e così come sono arrivati, dal 25 dicembre, uno per volta e seguendo l’ordine di arrivo, ritornano alla loro casa.
LE SCOPE IN NORVEGIA
Rimaniamo ancora in Europa, ma ci spostiamo in Norvegia.
Questa , tra tutte le tradizioni di Natale, è la più bizzarra soprattutto per il soggetto in questione. Non ci sono elfi che rubano il cibo o ragazzi mascherati che spaventano le persone, ma abbiamo le scope, esattamente quelle che usiamo per pulire casa.
Donne/Uomini la notte del 24 dicembre dovete assolutamente nascondere la vostra scopa migliore, quella dalle setole perfette che pulisce ogni angolo e dalla quale non potete separarvi in quanto è la vostra migliore amica.
Perché nascondere la scopa?
Tradizione vuole che le streghe e gli spiriti maligni uscissero allo scoperto la Vigilia di Natale alla ricerca di nuove scope da cavalcare, fare poi irruzione nel cielo stellato e portare la malasorte. Essendo il popolo norvegese molto superstizioso, è facile pensare che tutt’oggi questa tradizione venga ancora seguita.
Basta che poi vi ricordate dove l’avete nascosta!
CAPRA DI PAGLIA IN SVEZIA
Raggiungiamo la città di Gävle per ammirare la capra in paglia di 13 metri.
Questa tradizione risale al 1966 quando, nel centro della città, venne eretta per iniziativa di un pubblicitario locale, la prima capra di paglia. La capra è il simbolo scandinavo fin da prima della nascita delle tradizioni natalizie, in quanto fa parte del folklore dello Yule, la festa pagana legata al solstizio d’inverno alla quale venne sovrapposta quella del Natale.
Leggenda vuole che Thor, figlio del Dio Odino (si proprio quello con il martello dei film Marvel) viaggiasse nel cielo a bordo di un carro trainato da due capre, che ogni sera uccideva per mangiarle, resuscitandole il giorno successivo.
A queste due tradizioni – quella cristiana e quella pagana – si sono poi affiancate due fazioni.
Da una parte abbiamo quelli che ogni anno proteggono la capra, escogitando piani di protezione contro vandali; dall’altra quelli che invece tentano in ogni modo di bruciarla, vuoi perché legata al simbolo del consumismo, per appropriazione di un simbolo pagano o semplicemente per puro vandalismo.
Fatto sta che ogni anno, dopo aver costruito la capra, scattano le scommesse su quanti giorni resisterà prima di essere bruciata o se passerà le feste indenne. Quest’anno dal 28 novembre padroneggia nella piazza centrale della città e se volete monitorare la situazione, basta andare sul sito del comune di Gävle per seguire il live-streaming.
Oppure potete diventare suoi follower su instagram e su twitter: ebbene si, la capra di paglia è anche social!
TRADIZIONI NEL MONDO
GIAPPONE E VENEZUELA
Finiamo la top 5 con un pari merito.
Giappone. Premettendo che solo la parte cristiana della popolazione festeggia il Natale, il paese nipponico ha introdotto le luminarie solo nelle grandi città.
Per il pranzo di Natale, come ogni tradizione italiana che si rispetti, ha il suo piatto principale. State pensando a qualcosa di giapponese?
La risposta giusta è pollo fritto, in particolar modo quello della catena fast food KFC.
No non sto scherzando, è tutto vero! Tanto che è anche possibile ordinare giorni prima il cesto di pollo fritto: un pò come noi quando andiamo ad ordinare il pane dal fornaio.
Caracas, Venezuela. Il Natale qui si passa sui pattini! Solo loro ne conoscono il motivo, fatto sta che dal 16 dicembre fino a Natale si gira con i pattini. E le strade del centro città vengono chiuse per dare spazio ai pattinatori.
Ma non finisce qui perché, i bambini, prima di andare a dormire si legano un nastro al pollice del piede lasciando l’altro capo fuori dalla finestra: in questo modo i pattinatori lo possono tirare quando passano davanti la loro finestra. Gesto di buon augurio!
Finisce qui la classifica delle tradizioni di Natale nel mondo. Appuntamento alla prossima settimana e nel frattempo vi aspettiamo nel nostro shop per i regali!